Federlingue, Milano, Italy

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È opportuno servirsi del full post-editing anche nel caso di testi creativi?

TranslatingEurope Workshop 2019 a Milano

Dal confronto fra la traduzione umana e la traduzione automatica post-editata si nota che certi giri di parole, espressioni e scelte di termini si trovano con maggiore frequenza nella seconda di quanto non si trovino nella prima. Ciò implica che i testi post-editati, in media, sono meno ricchi nella varietà e nell’inventiva tipiche della traduzione umana, e qualsiasi tentativo di eliminare quelli che sono a tutti gli effetti marcatori di traduzione automatica richiederebbe ulteriori sforzi di post-editing e annullerebbe la maggior parte del risparmio di tempo e dei vantaggi economici. Naturalmente varietà e inventiva non sono sempre caratteristiche auspicabili in una traduzione. Tuttavia ci sono numerose tipologie di testo in cui l’omogeneizzazione e l’uniformità renderebbero la traduzione meno interessante da leggere e meno stimolante intellettualmente. In questi casi, la mancata eliminazione di questi marcatori può portare a lungo andare all’impoverimento lessicale della lingua target.

In questa presentazione si illustrano i rischi connessi all’utilizzo indiscriminato della traduzione automatica post-editata per mettere l’LSP in condizione di valutare quando è opportuno usarla.

Michael Farrell is primarily a freelance translator and transcreator. Over the years he has acquired experience in the cultural tourism field and in transcreating advertising copy and press releases, chiefly for the promotion of technology products. Besides this, he is also an untenured lecturer in post-editing, machine translation and computer tools for translators at the International University of Languages and Media (IULM), Milan, Italy, the developer of the terminology search tool IntelliWebSearch, a qualified member of the Italian Association of Translators and Interpreters (AITI) and a member of Mediterranean Editors and Translators.

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